Gli articoli apparsi in questi giorni sui quotidiani locali meritano una riflessione ed un chiarimento.
La macchina amministrativa si deve muovere nel suo complesso, dal versante politico-amministrativo a quello tecnico, con l’efficienza e la tempestività che i cittadini si aspettano. In tale ambito il Sindaco, nonostante il principio di separazione tra organi di governo e dirigenti dell’ente, conserva un generale potere-dovere di vigilanza sull’operato dei dirigenti dell’ente, i quali nei fatti sono tenuti a porre in essere atti ed attività finalizzati al perseguimento fissati dagli organi elettivi.
Dunque, per legge, non v’è spazio alcuno per dirigenti o segretari comunali (che svolgono funzioni dirigenziali) autoreferenziali.
Questo è un dato certo perché la classe decisionale è altra ed è a questa che vanno imputati, nel nostro caso, gli errori che l’U.D.C. con forza ha rimarcato.
Perciò absit iniuria verbis di cui ai miei recenti scritti verso dirigenti o nei confronti del segretario comunale e coerentemente disapprovo il comportamento di chi in qualche modo nega la credibilità dei propri dirigenti con sterile strategia prendendo anche le distanze dall’operato degli stessi riconoscendone con ciò un inammissibile ed insostenibile ruolo o ceto oligarchico.
Questa invero è materia di etica politica che merita anche una ulteriore puntualizzazione: ben altra è la maggioranza democraticamente eletta dalla Città, di certo non quella attuale.
Giacomo Tartaglione
Segretario della Sezione dell’U.D.C. di Marcianise