giovedì 21 maggio 2009

Sintesi dell'intervento del Segretario cittadino nell'incontro con Casini

Signor Presidente Casini,

ci sono in platea gli uomini moderati di centro che hanno condiviso le Sue scelte e la Sua storia politica rendendola, sin dalla prima ora, la loro scelta politica.

Un percorso sicuramente esaltante ma che ha conosciuto, specialmente in Campania, anche momenti di irrisione da parte di chi, facendo un cattivo uso del consenso, ha reso la nostra terra oggetto di scorribande e banchetti ad opera di un centrosinistra che vedeva la propria regia nel capoluogo regionale ed i propri riferimenti locali felici del ruolo di esecutori di un meschino progetto di subordinazione ed a volte di annessione.

L’era Bassolino, on.le Casini, è stato quanto di più nefasto si sia potuto vivere, nella nostra città in modo particolare, con una classe politica a lui scandalosamente asservita.

Si sono tutte riversate sul nostro territorio le scorie delle loro scelte, sia in tema ambientale che occupazionale: a Napoli dispersione e dilapidazione di finanze e fondi; in periferia esecutori proni e gaudenti delle briciole elargite.

Sono nove anni, on.le Casini, che dura un tale stato di cose; nove anni in cui, Le assicuro, le mortificazioni hanno superato il limite della umana sopportazione.

A Marcianise, questo stato di cose è rimasto immutato sino all’altro giorno … fino allo scorso 24 febbraio allorché l’amministrazione di centro sinistra targata Fecondo-Squeglia è stata costretta a lasciare “il ponte di comando” grazie anche ad alcuni consiglieri comunali di maggioranza, anch’essi fino ad allora mortificati, che hanno deciso di dire basta e passare la parola al cittadino.

Il 24 febbraio, quindi, come “ricorrenza di liberazione” dal giogo del duopolio Fecondo-Squeglia che nella nostra Marcianise - in simbiosi tra loro ed in sintonia con Bassolino – hanno fatto “il bello e cattivo tempo”.

Ci siamo esaltati, on.le Casini, allorché Lei e la Direzione Nazionale del Partito, avete dato il via libera ad intese locali che, per la comune esperienza, non poteva vederci estranei al centro destra, Il Popolo della Libertà ed i Popolari Liberali i quali con noi e la lista Vento di Centro compongono la nostra coalizione.

Affermammo con gioia la nostra condivisione di tale scelta allorché, il 30 marzo scorso, il nostro segretario on.le Lorenzo Cesa affermò:

«Abbiamo lasciato liberi i nostri comitati regionali e provinciali di fare delle scelte coerenti: in molte situazioni ci presentiamo da soli, mentre in altre realtà in cui eravamo all'opposizione con il centro destra abbiamo scelto coerentemente di rimanere nella coalizione, sempre tenendo conto delle persone e dei programmi nell'interesse dei territori».

In quella occasione, abbiamo urlato: siamo col nostro Segretario Nazionale, col coordinatore regionale on.le Zinzi e col Segretario Provinciale Angelo Consoli.

Di fronte a pseudo “linee politiche” capaci di rapide inversioni ad “U” e nel mentre da altri si auspicavano intese red-white, col perdurare, fino addirittura al 24 aprile, di “tavoli a 360 gradi” tendenti a perpetuare una intesa che aveva fatto la sua storia, da subito abbiamo iniziato il nostro percorso verso le amministrative del 6 e 7 giugno in piena coerenza con quelli che sono stati i nostri atti negli ultimi 8 anni della storia politico-amministrativa della città e che ci hanno visti oppositori non collusi. Su questa coerenza ci siamo impegnati a chiedere il consenso delle persone e dei gruppi.

Le linee fondanti le abbiamo già espresse con chiarezza allorché abbiamo riaffermato:

Ø      la nostra opposizione a quella amministrazione Fecondo-Squeglia, in qualunque forma si fosse riproposta;

Ø      la necessità di tracciare una linea netta di demarcazione rispetto a quel modo di intendere la politica, a dispetto di qualsiasi operazione di maquillage si fosse condotta;

Ø      la discontinuità ed estraneità assoluta rispetto ad una programmazione protesa esclusivamente alla realizzazione di “cattedrali nel deserto”, buone solo per banchettare alle spalle della città e del marcianisano.

Per noi sono stati concetti non nuovi ed abbiamo anche ribadito la nostra volontà di continuare questa azione assieme a chi, con noi, ha condiviso l’opposizione ed a chi ha preso atto dei gravi guasti che la scorsa esperienza amministrativa ha procurato ad un tessuto politico e sociale fondamentalmente sano. In sintesi: con chi ha con noi Un Disegno Comune!!! Perché questo è on.le Casini: non un incontro occasionale ma la condivisione di questo progetto di centro, oramai maturo per essere realizzato e sicuramente vincente, come da Lei ribadito.

Abbiamo ritenuto che fosse necessario operare una netta distinzione tra le diverse responsabilità invitando chi oggi si contorce intorno ad esercizi interpretativi della recente storia politico-amministrativa a farsi carico della propria, anche ritenendone la validità se ne ha la convinzione. Noi stiamo con chi ha il coraggio di ritenersi consequenziale ad una scelta ed una storia diversa rispetto a quella messa in scena in questi ultimi mesi nelle stanze municipali.

Non vale invocare a sproposito, solo oggi e dopo che sono state vanificate le diverse attese, una ragione politica ritrovata strumentalmente dopo oltre un anno di indifferenza.

Noi abbiamo affidato ad Antonio Tartaglione la nostra voglia di riscatto e la nostra speranza di affrancare la nostra terra da un napolicentrismo mortale e da una classe politica locale che ha chiari tratti di corresponsabilità.