venerdì 21 marzo 2008

Scioglimento del Consiglio Comunale: Incredibili ma vere le dichiarazioni di Fecondo

«Non mi sento un camorrista, né la camorra, come più volte è stato dimostrato, ha avuto a che fare con il Comune di Marcianise perché abbiamo innalzato barriere imponenti per evitare che ciò accadesse». Il sindaco Filippo Fecondo, che ha accolto la notizia del decreto di scioglimento del consiglio comunale già da stamattina, per cui ha evitato anche la riunione dell'esecutivo programmata per mezzogiorno, si dice sereno ma amareggiato ed annuncia che dopo aver valutato il provvedimento si opporrà in tutte le sedi. «Sono stato nel 2001 uno di tre sindaci della provincia di Caserta - insiste Fecondo - che ha firmato un protocollo per la legalità e sicurezza in base al quale abbiamo annullato diversi appalti e abbiamo promosso, in tempi non sospetti, la legalità sul territorio sostenendo una serie di presidi delle forze dell'ordine». Commentando con una sottile ironia il decreto di scioglimento Fecondo sottolinea: «È un provvedimento equilibrato quello del Consiglio dei ministri, soprattutto dal punto di vista politico, perché scioglie due Comuni di segno politico opposto, in perfetta par condicio, nel pieno della campagna elettorale». Per il sindaco c'è, però, anche la contrarietà di un lavoro interrotto. «C'è l'amarezza di aver assolto un impegno lungo, appassionante e appassionato che ha fatto risalire a livello di immagine, oltre il nostro territorio, una città che per anni è stata al buio totale. Oggi c'è la constatazione che facciamo un passo indietro, rivediamo quel film che ci eravamo lasciati alle spalle». Infine, Fecondo, non smentendo il suo carattere combattivo, lancia strali contro gli avversari politici che hanno già lanciato superficiali giudizi sul provvedimento ma anche nei confronti dei parlamentari del territorio «assenti nel difendere l'amministrazione comunale e la città». (Franco Agrippa)
da IL MATTINO del 20 marzo 2008