sabato 20 dicembre 2008

Criminalità: non possiamo più chiudere gli occhi

Sono tra quelli che non sanno se scegliere una limitazione della propria libertà di “vivere” oppure una maggiore sicurezza per se ed i propri concittadini. Lo confesso. Il dubbio è atroce. La prima immediata riflessione mi spinge a sollecitare un fermo e deciso intervento delle Forze dell’ordine di fronte alla moltitudine di episodi criminali di cui ogni giorno la cronaca ci informa. Si badi che molti di questi non vengono più nemmeno denunziati dalle vittime le quali hanno oramai una sorta di assuefazione al bollettino giornaliero, trasmesso anche oralmente nei crocicchi e negli incontri privati. Si spera, si prega affinché quello che è successo ad appena dieci metri da casa propria non abbia a verificarsi per se ed i propri congiunti.
Tuttavia non può essere la speranza e la preghiera la soluzione del problema che oramai interessa in maniera indifferenziata ogni cittadino, qualunque sia il ceto di appartenenza, e vede tra gli autori sia stranieri che “vicini di casa”. E’ la globalizzazione del crimine, micro o organizzato che sia.
Solo qualche giorno fa una ragazza, in compagnia di altre due amiche e di un amico, è stata inizialmente oggetto di molestie verbali da parte di due ragazzi in scooter che si sono improvvisamente moltiplicati, divenendo una decina, appena il ragazzo che la accompagnava ha accennato una reazione a difesa della amica. Di fronte ad una preponderante forza offensiva il coraggioso giovane ha dovuto soccombere trascinato tra i sacchetti di rifiuti e con le ragazze spintonate e schiaffeggiate. Mi è stato confermato che erano mani e piedi locali quelli in “azione” e che anche questo episodio non è stato denunziato.
Qualcuno ha definito tali avvenimenti, che si verificano a decine ogni giorno, forme di bullismo cercando di dare ad essi motivazioni sociali paradossalmente nobilitanti. Non condivido. E’ delinquenza che si allena e cresce, si raffina e si finanzia per soddisfare la propria ingordigia.
L’episodio che l’altra sera ha visto coinvolto il Generale della Guardia di Finanza A. Raucci, nostro concittadino che appena agli inizi di ottobre ha lasciato il servizio attivo dopo ben 44 anni dedicati allo Stato ed alla Legalità, ci ha lasciati sconcertati e senza parole. A lui ed alle altre vittime dei quotidiani soprusi e dei vili attacchi alla vita e alla dignità, oltre che al patrimonio, vanno i sentimenti di una solidarietà che si deve spingere oltre l’emotività del momento. Per questo lunedì 22 il coordinamento cittadino dell’UDC, già convocato per il tradizionale scambio di auguri, alla presenza dell’on.le Zinzi definirà una concreta iniziativa per porre un argine al dilagare di simili episodi e da sottoporre alle istituzioni locali e nazionali.

Giovanni Russo, segretario cittadino dell'UDC di Marcianise