
Non lo è stato per Cesa e l’intera Direzione Nazionale che, all’unanimità, ha votato il documento finale del 14 febbraio in cui la scelta dell’UDC ha ricevuto l’adesione convinta dei centristi.
Questo Partito ci piace. Perché nel momento delle decisioni porge attenzione alla voce dei suoi aderenti. Perché le scelte subiscono il vaglio della coerenza e non della convenienza. Perché non svende il suo patrimonio di idee e di cultura. Perché, contrariamente a quanto si tende a sostenere da altri, i temi etici entrano nella campagna elettorale.
Sarebbe stato, per molti di noi, incomprensibile uno scioglimento per editto (dal predellino o a mezzo telefono/fax) che non avrebbe dissipato i dubbi su una decisione dal sapore di baratto.
A noi casertani, soprattutto. Da tempo abbiamo imparato a realizzare la politica del confronto delle idee in un panorama politico fatto di spendita di potere e di carrierismo sfrenato spinto a volte anche sino allo scontro fisico.
Noi, invece, finora “piccoli e bistrattati”, col nostro vissuto faremo la nostra parte nel nome della nostra casertanità grazie all’on.le Zinzi che di essa è portavoce. Un voto inutile quello dato all’UDC? Dipende dal significato che vuole darsi alla utilità.
Sezione UDC Marcianise