Quella a sinistra non è una sequenza del “MIGLIO VERDE” e nemmeno siamo all’ultimo piano della rocca di Alcatraz ma è il cosiddetto “front office” dei servizi sociali del Comune di Marcianise, così come si presenta agli occhi dell’utente.
Chi si reca al primo piano del Municipio si trova di fronte ad una inferriata che è oltraggiosa sia per i dipendenti che vi si trovano rinchiusi, sia per i cittadini che vogliono rivolgersi agli assistenti sociali ed agli altri uffici del servizio. E’ un modo assurdo di intendere la funzione amministrativa per cui al di qua ed al di là delle sbarre siamo tutti prigionieri, comunque.
«Il ruolo di chi sceglie di percorrere le strade della politica è si quello di interpretare la vocazione di una comunità e guidarne la realizzazione ma è soprattutto quello di soddisfarne le aspettative. Per svolgere con frutto il suo ruolo il politico deve essere tra i cittadini, sentirne l’odore, anche quello sgradevole del bisogno.» Commenta così Angelo Zarrillo Maietta, consigliere comunale dell’UDC, che continua: «Una amministrazione di sinistra, che si fa vanto di avere una maggiore sensibilità verso le fasce sociali più deboli, ritengo debba avere un diverso approccio col cittadino rispetto a quella targata Fecondo. In questo caso l’immagine stride drammaticamente con ciò a cui quegli uffici sono preposti: la tutela e l’assistenza, nella necessità, al cittadino, quello più debole, quello che ha l’esigenza di sentirsi, in alcuni momenti, vicina la collettività a cui appartiene. Stride anche con l’immagine lussuosa della “hall” del SUAP ad esempio, con gli uffici di Sindaco e Giunta. Questi, destinati ad accogliere gli imprenditori e qualche “capoccione” e “mammasantissima”, sono il vero simbolo della compagine che oggi ci amministra e dimostra verso chi essa ha maggiore attenzione.
E’ la prova che chi oggi guida la città è la classe imprenditoriale e nemmeno quella locale. Verso il cittadino comune la sinistra ha eretto un limite invalicabile, una barriera, quella che chiunque può osservare recandosi in quel corridoio al primo piano del Municipio».
Chi si reca al primo piano del Municipio si trova di fronte ad una inferriata che è oltraggiosa sia per i dipendenti che vi si trovano rinchiusi, sia per i cittadini che vogliono rivolgersi agli assistenti sociali ed agli altri uffici del servizio. E’ un modo assurdo di intendere la funzione amministrativa per cui al di qua ed al di là delle sbarre siamo tutti prigionieri, comunque.
«Il ruolo di chi sceglie di percorrere le strade della politica è si quello di interpretare la vocazione di una comunità e guidarne la realizzazione ma è soprattutto quello di soddisfarne le aspettative. Per svolgere con frutto il suo ruolo il politico deve essere tra i cittadini, sentirne l’odore, anche quello sgradevole del bisogno.» Commenta così Angelo Zarrillo Maietta, consigliere comunale dell’UDC, che continua: «Una amministrazione di sinistra, che si fa vanto di avere una maggiore sensibilità verso le fasce sociali più deboli, ritengo debba avere un diverso approccio col cittadino rispetto a quella targata Fecondo. In questo caso l’immagine stride drammaticamente con ciò a cui quegli uffici sono preposti: la tutela e l’assistenza, nella necessità, al cittadino, quello più debole, quello che ha l’esigenza di sentirsi, in alcuni momenti, vicina la collettività a cui appartiene. Stride anche con l’immagine lussuosa della “hall” del SUAP ad esempio, con gli uffici di Sindaco e Giunta. Questi, destinati ad accogliere gli imprenditori e qualche “capoccione” e “mammasantissima”, sono il vero simbolo della compagine che oggi ci amministra e dimostra verso chi essa ha maggiore attenzione.
E’ la prova che chi oggi guida la città è la classe imprenditoriale e nemmeno quella locale. Verso il cittadino comune la sinistra ha eretto un limite invalicabile, una barriera, quella che chiunque può osservare recandosi in quel corridoio al primo piano del Municipio».