Il Comune
di Marcianise il 4 aprile 2002 affidò al Consorzio Idrico Terra di Lavoro “la gestione del pubblico servizio di
distribuzione di acqua potabile per uso domestico, artigianale, commerciale,
industriale ed agricolo”, prevedendo l’obbligo per quest’ultimo “a riversare entro 30 giorni dalla
riscossione i corrispettivi incassati per i servizi di fognatura e depurazione
acque reflue nel modo che segue: alla Regione Campania o sua mandataria il 100%
di quanto riscosso a titolo di corrispettivo per depurazione acque reflue, alla
Regione Campania o sua mandataria, il 50 % di quanto riscosso a titolo di
corrispettivo per il servizio di fognatura; al Comune di Marcianise il restante
50% di quanto riscosso a titolo di corrispettivo per il servizio di fognatura”.
Sennonché
il Consorzio Idrico Terra di Lavoro è rimasto inadempiente agli obblighi in
questione, tant’è che l’Acqua Campania s.r.l. (quale mandataria della Regione
Campania) ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Napoli “un decreto ingiuntivo di €. 3.368.435,77 per il pagamento dei canoni
per la depurazione comprensoriale per il periodo 2001/2006”, ed è prevedibile,
considerati i servizi di fognatura e depurazione acque reflue svolti dal 2006
ad oggi, che attualmente il Comune di Marcianise sia esposto nei confronti
dell’Acqua Campania s.p.a. per circa 8/9
milioni di euro (come attestato dall’Assessore ai Tributi) per servizi che
i Cittadini già hanno pagato al Consorzio Idrico Terra di Lavoro e che con ogni
probabilità dovranno ripagare in qualche modo per ripianare il debito dell’Amministrazione
comunale nei confronti dell’Acqua Campania s.p.a., anche perché il Tribunale di
Napoli non solo ha respinto l’opposizione del Comune di Marcianise avverso il
surrichiamato decreto ingiuntivo ma ha anche rigettato la domanda di garanzia
proposta dal Sindaco Tartaglione nei confronti del Consorzio Idrico Terra di
Lavoro che quindi è uscito indenne dalla vicenda. Tale sentenza peraltro è
stata depositata il 14 novembre 2011 ossia prima ancora che il Sindaco Tartaglione
nominasse con proprio decreto (del 29 dicembre 2011) il dott. Giancarlo Scuncio
con gli obiettivi primari, da conseguire entro il 30 aprile 2012, di:
1.
rescissione o risoluzione della Convenzione
sottoscritta con il Consorzio Idrico Terra di Lavoro il 2 maggio 2002;
2.
proposta di esternalizzazione della gestione dei
tributi comun ali e della riscossione della tariffa del servizio idrico e del
servizio raccolta e depurazione acque reflue, con presentazione del capitolato,
del disciplinare e del bando di gara.
Dunque,
considerato che il Consorzio Idrico Terra di Lavoro è rimasto inadempiente agli
obblighi assunti con il Comune di Marcianise “a riversare entro 30 giorni dalla riscossione i corrispettivi
incassati per i servizi di fognatura e depurazione acque reflue nel modo che
segue: alla Regione Campania o sua mandataria il 100% di quanto riscosso a
titolo di corrispettivo per depurazione acque reflue, alla Regione Campania o
sua mandataria, il 50 % di quanto riscosso a titolo di corrispettivo per il
servizio di fognatura; al Comune di Marcianise il restante 50% di quanto
riscosso a titolo di corrispettivo per il servizio di fognatura”, l’Amministrazione
comunale aveva (ed ha) pieno diritto non solo a risolvere la convenzione intervenuta
tra la stessa ed il Consorzio Idrico Terra di Lavoro il 2 maggio 2002, ma anche
ad avanzare nei confronti di quest’ultima una pretesa certa di danni per tenere
così indenni i propri Cittadini dal pagare per la seconda volta, maggiorato per
di più di interessi e di spese, quanto invece già hanno corrisposto.
Sta di
fatto che né il Sindaco Tartaglione, né la Giunta municipale e né il dott.
Giancarlo Scuncio hanno colto nei suaccennati fatti, che sussistevano (e
sussistono) tutti i presupposti per la risoluzione della convenzione con il
Consorzio Idrico Terra di Lavoro. Ma quel che è più grave perché espone l’Ente
ad un probabile dissesto finanziario, è che l’Amministrazione comunale consente
che il Consorzio Idrico Terra di Lavoro, di cui è stata accertata
l’inadempienza, continui nella riscossione dei canoni per i servizi di
fognatura e depurazione acque reflue e perseveri nella inadempienza verso
l’Acqua Campania s.p.a.
Ed allora sono
lecite le domande: cosa attende il Sindaco Tartaglione a risolvere la
scellerata convenzione con il Consorzio Idrico Terra di Lavoro scongiurando
così ulteriori danni ai Cittadini? Cosa attende il Sindaco Tartaglione a
chiedere al Consorzio Idrico Terra di Lavoro il risarcimento dei danni per
evitare un probabile dissesto finanziario? Era proprio necessario assumere un
Dirigente con contratto a termine e riconoscergli un compenso annuo di €. 75.511,66, per stabilire se sussistevano o meno i
presupposti per la risoluzione della convenzione col Consorzio Idrico Terra di
Lavoro, quando detti presupposti all’atto della nomina di tale Dirigente erano
assolutamente certi? Forse è più importante per il Sindaco Tartaglione
elevare il numero degli Assessori comunali anziché impegnarsi a risolvere
l’incresciosa vicenda?
Chissà se
sulla questione, visti i personaggi coinvolti, interverrà un’altra autorevole
(o onorevole!) difesa d’ufficio?
Il Gruppo
Consiliare dell’U.D.C. ed il Gruppo Consiliare Indipendente porteranno il tutto
a conoscenza della Procura Regionale Campania della Corte dei Conti per i
provvedimenti del caso.
Il
Segretario Cittadino dell’U.D.C., il Gruppo Consiliare dell’U.D.C. ed il Gruppo
Consiliare Indipendente.