giovedì 9 ottobre 2008

Gli anonimi diventano barbari (lettera a Caffè Procope)

Spettabile “Caffè Procope”,
è di questi giorni la notizia secondo cui Giampiero Zinzi è stato nominato dall’UDC all’interno dello YEPP (Gruppo giovani popolari europei). La notizia è pubblicata anche sul Vostro sito internet ed a qualcuno non è parso vero di potersi esercitare in offese gratuite a cui è stato accomunato il nome di Piero De Martino, da poco transitato dall’UDC nelle fila del PDL. Nel leggere alcuni vomitevoli post, pur avendo sempre ritenuto di non voler replicare agli anonimi commentatori, ritengo che sia venuto il momento per proporre a chi gestisce “blog” di approntare gli opportuni accorgimenti affinché canaglie di questo tipo non abbiano spazio. Da tempo, oltre un anno e mezzo, il sito del partito nel quale milito ha posto fine ad un sistema di interazione troppo vulnerabile dal lato della correttezza ed ha autorizzato l’intervento nel forum solo agli utenti registrati, quelli cioè che rendono riconoscibile almeno l’indirizzo IP. Una difesa, per quanto minima, dai frustrati che, come quelli che si recano allo stadio incappucciati per fare devastazione, solo nell’anonimato riescono a “ruttare” quello che hanno dentro. Ritengo che il loro fango vada ineluttabilmente a macchiare il meritorio impegno di chi, come “Caffè Procope”, intende fare informazione e fornire strumenti di partecipazione.
Anche per questo non si può giustificare tutto in nome della democrazia e della libertà di pensiero. Non si può consentire a qualunque vigliacco di esprimere valutazioni immotivate senza assumersi la responsabilità di quanto affermato. A mio modo di vedere è oscena e va detestata la delazione anonima proposta come verità, così come l’insulto gratuito mascherato quale “opinione”. E’ un principio assoluto che non vale a giorni alterni. Conosco Giampiero Zinzi e conosco Piero De Martino e per entrambi non ho remore ad esprimere (non richiesta) la mia stima assoluta, non di principio ma determinata da cognizione di causa. Soprattutto, quando si propongono usano la loro identità, la loro faccia e le loro esperienze di vita. Allorché giovani di tale valore, quali essi sono, ottengono consensi e la vita li premia io non posso che rallegrarmene. Sarò patetico, ma ho l’età per considerarli miei figli e ne sarei orgoglioso. So’ di espormi anche io, con questo intervento, al tiro incrociato di quei personaggi che si diletteranno a dileggiare e paventare chissà quale mio recondito interesse. Non si affannino troppo, se le storie personali hanno un senso confesso di avere quello di consegnare alle giovani generazioni una Marcianise migliore e vorrei veder remare nello stesso senso, da qualunque parte stiano, quante più persone sia possibile. Soprattutto quelli che sceglieranno di non essere più anonimi.
Ringrazio per l’attenzione.
Giovanni Russo