domenica 27 luglio 2008

Rischio abbattimento per le costruzioni realizzate nelle zone F1

L'UDC HA AFFRONTATO LA QUESTIONE F1
Evidenziate diverse “sviste”.
Si è riunito il Dipartimento Urbanistica - LLPP dell'UDC per studiare la problematica concernente le zone classificate F1 nel PRG. L'argomento è all'ordine del giorno perché il dirigente del SUAP, ing. E. Bernardi, sta notificando diversi dinieghi alle richieste di permesso a costruire nella zona in questione; mentre il dirigente dell'urbanistica, ing. A. Piccolo, sta rettificando i certificati di destinazione urbanistica rilasciati per la stessa zona. Si è iniziato dalla lettura attenta della consulenza legale dell'avv. Guido D'Angelo, che è alla base dei "ripensamenti" dei dirigenti, per poi passare ad analizzare tutti gli atti riguardanti la pianificazione urbanistica e commerciale del territorio in particolare quelli prodotti durante gli ultimi anni: il SIAD, la delibera di consiglio comunale n°41 del 28/10/2005 e la variante al PRG. Il parere espresso dal prof. D'Angelo, che si rifà alla variante al PRG del 1996, trova concordi i membri del dipartimento. In effetti, egli mette in evidenza che tutta la parte di territorio comunale classificata zona F1 ricadente all'esterno delle zone A, B, C e D4 del PRG, e non riproposta nella variante è da considerarsi zona agricola. Ciò, per il dipartimento, è perfettamente concorde con quanto riportato nelle norme di attuazione della variante al PRG del 1996 ed oggi in vigore. Però i tecnici del dipartimento hanno riscontrato alcune anomalie. La più importante è la evidente discrepanza tra quanto previsto nel SIAD ed il PRG in vigore. In effetti alcune zone F1, ricomprese nel perimetro urbano, non sono state inserite nella planimetria allegata al SIAD nonostante abbiano tutte le caratteristiche previste dalla delibera di consiglio comunale n°41/2005: aree inedificate costituite da lotti singoli o gruppi di lotti contigui, di limitate dimensioni, racchiuse tra zone densamente edificate e dotate di un adeguato grado di urbanizzazione, nelle quali non è più possibile la realizzazione delle opere pubbliche in quanto la proliferazione di costruzioni abusive ne hanno mutato la originaria configurazione prevista nel PRG. Ancora la delibera sembra nascere senza alcuna pianificazione. "Era opportuno far precedere alla delibera in questione uno studio attento delle zone F1" dichiara il geom. Biagio Porfidia, vice-segretario UDC e responsabile del coordinamento dei dipartimenti del partito "Nella delibera, bisognava far esplicito riferimento alle zone di territorio interessate, magari con una planimetria allegata con la precisa individuazione. Nella stessa si poteva precisare la esatta attrezzatura pubblica necessaria in quella parte di territorio. In questo modo si rischia di creare un surplus di parchi gioco o di attrezzature sportive dove magari sono più necessari i parcheggi." "E' stata in effetti l'ennesimo atto superficiale ed improvvisato della giunta di centro-sinistra. Una delibera che sembra essere stata buttata lì più per esigenze clientelari che per necessità di pianificazione. Il SIAD, il PRG e la delibera di consiglio comunale n°41/2005 sembrano scollegate tra loro ed ognuna interpreta il territorio per conto suo" chiosa Franco Zinzi, ex consigliere comunale UDC "Ed il fatto che la prima giunta di centro-sinistra fosse composta da ingegneri ed architetti, tra cui il primo cittadino, mi convince ancor di più di ciò che dico. Ma di esempi di "distrazioni" sulla pianificazione del territorio ve ne sono diversi, peccato che questi danneggino non poco la cittadinanza tutta." Ancora i componenti del dipartimento si sono chiesti perché solo adesso, con il commissariamento, i dirigenti del comune hanno chiesto il parere al prof. D'Angelo e come fino ad oggi abbiano potuto sbagliare due uffici tra di loro scollegati: il SUAP per aver rilasciato i permessi a costruire in zona agricola e l'ufficio urbanistica per aver rilasciato certificati di destinazione urbanistica inesatti. Il dipartimento si è riproposto di rivedersi nei prossimi giorni per tenere aperta la discussione e per individuare una soluzione atta ad alleviare i danni arrecati ai cittadini interessati e per proporre dei miglioramenti evidenziando altre mancanze nello strumento di pianificazione affinché si evitino ulteriori disagi alla cittadinanza. Alla serata di studio erano presenti l’avv. Gaetano Madonna, la geologa Filomena Moretta, l’ing. Pasquale Musone, l’arch. Maria Merola, il geom. Biagio Porfidia e l’ing. Francesco Zinzi.