Un esponente della giunta capeggiata dal sindaco Fecondo finisce nell'occhio del ciclone: duemila euro sono stati spesi per scaricare materiale da internet
MARCIANISE. Caro telefono quanto ci costi. Ammonta a ben 2.975 euro la spesa dì un apparecchio di telefonia mobile intestato al comune e dato, in comodato d'uso, ad uno degli assessori dell'attuale esecutivo. E' quanto emerso da un'interrogazione che Ciro Foglia ha rivolto al sindaco all'ultimo civico consesso. Il dato, risultato maggiormente allarmante, consiste nel fatto che, dai tabulati è venuto fuori, che dell'importo totale, solo 213 euro sono da imputarsi a chiamate, mentre la restante somma sarebbe stata spesa in traffico wap. In altre parole il cellulare sarebbe stato utilizzato in larga misura per la navigazione ad Internet, la stessa che si può avviare da un qualsiasi
personal computer. La notizia, che ha suscitato scalpore tra i presenti all'assemblea, ha colto Fecondo di sorpresa. Il primo cittadino, dichiaratosi all'oscuro di tutto, ha però promesso di. effettuare un’indagine interna all'esecutivo, onde evitare di appurare la vicenda, e di dare i dovuti ragguagli a Foglia, che non ha mancato di richiederne. In molti si sono chiesti chi potrebbe essere l'artefice della spesa, consci che, se il collegamento web è possibile da qualsiasi pc, anche all’interno dello stesso palazzo, non si può escludere che l'identità del detentore dell'inquisito cellulare non debba per forza coincidere con il responsabile dell'esosa navigazione.
TT
personal computer. La notizia, che ha suscitato scalpore tra i presenti all'assemblea, ha colto Fecondo di sorpresa. Il primo cittadino, dichiaratosi all'oscuro di tutto, ha però promesso di. effettuare un’indagine interna all'esecutivo, onde evitare di appurare la vicenda, e di dare i dovuti ragguagli a Foglia, che non ha mancato di richiederne. In molti si sono chiesti chi potrebbe essere l'artefice della spesa, consci che, se il collegamento web è possibile da qualsiasi pc, anche all’interno dello stesso palazzo, non si può escludere che l'identità del detentore dell'inquisito cellulare non debba per forza coincidere con il responsabile dell'esosa navigazione.
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(articolo apparso su GAZZETTA DI CASERTA di sabato 1° dicembre 2007)