Tutto è stato detto della sortita del primo cittadino e la nostra voce è nel coro degli oggettivi rilievi.
Ci interessa qui evidenziare, però, che laddove ce ne fosse stato bisogno abbiamo oggi il “documento ufficiale” col quale si prende atto del fallimento della politica portata avanti in questi sei anni da una amministrazione incapace di programmare e meno che mai di gestire il poco programmato.
Ci interessa qui evidenziare, però, che laddove ce ne fosse stato bisogno abbiamo oggi il “documento ufficiale” col quale si prende atto del fallimento della politica portata avanti in questi sei anni da una amministrazione incapace di programmare e meno che mai di gestire il poco programmato.
Preliminarmente non ci sentiamo di dare a Fecondo il ruolo di Pinocchio messo nel sacco dal Gatto e dalla Volpe perché, a differenza del burattino collodiano, il sindaco ha le capacità per non entrare nel sacco e, cosa più importante, ben conosce Gatti e Volpi.
Nel merito delle scelte ci piacerebbe sapere tuttavia in cosa sarebbe consistita la progettazione di una nuova realtà economica. Andando a mente, senza consultare atti, dichiarazioni e commenti che pure da qualche parte abbiamo, oltre ad una corsia preferenziale negli uffici che servivano a cotanta imprenditoria (non ricordo se provvisti anche di frigo-bar, sauna e massaggi) ed a superveloci “penne-da-sottoscrizione-atti-amministrativi”, gli interventi conosciuti dai nostri concittadini sono consistiti in espropri con qualche forzatura di troppo, indennità non corrisposte, vari passaggi di proprietà tra le società privilegiate tesi anche ad eludere qualche piccolo "stupido" impegno preso (con i marcianisani invitati ad “attaccarsi-al-tram”, per usare un eufemismo), grandi inaugurazioni col buffet pagato dalle nostre casse, coriandoli e cotillon.
Il ritorno? Un maggiore introito ICI e TARSU, che, tra l’altro il Comune non ha mai incassato. Solo sotto la pressione dell’opposizione il Comune di Marcianise ha dovuto attivarsi per riscuotere gli oneri di urbanizzazione, incasso che ha costituito il tesoretto nostrano (si stava per dire casereccio) che oggi i vari assessori si accingono a spendere in “operette” che si affrettano a pubblicizzare.
Mancavano solo le lacrime del coccodrillo superpippo? Eccole, servite sul maggiore quotidiano locale insolitamente tempestivo da qualche giorno (... vero Raffaele, Pino e Cosimo?).
Nel merito delle scelte ci piacerebbe sapere tuttavia in cosa sarebbe consistita la progettazione di una nuova realtà economica. Andando a mente, senza consultare atti, dichiarazioni e commenti che pure da qualche parte abbiamo, oltre ad una corsia preferenziale negli uffici che servivano a cotanta imprenditoria (non ricordo se provvisti anche di frigo-bar, sauna e massaggi) ed a superveloci “penne-da-sottoscrizione-atti-amministrativi”, gli interventi conosciuti dai nostri concittadini sono consistiti in espropri con qualche forzatura di troppo, indennità non corrisposte, vari passaggi di proprietà tra le società privilegiate tesi anche ad eludere qualche piccolo "stupido" impegno preso (con i marcianisani invitati ad “attaccarsi-al-tram”, per usare un eufemismo), grandi inaugurazioni col buffet pagato dalle nostre casse, coriandoli e cotillon.
Il ritorno? Un maggiore introito ICI e TARSU, che, tra l’altro il Comune non ha mai incassato. Solo sotto la pressione dell’opposizione il Comune di Marcianise ha dovuto attivarsi per riscuotere gli oneri di urbanizzazione, incasso che ha costituito il tesoretto nostrano (si stava per dire casereccio) che oggi i vari assessori si accingono a spendere in “operette” che si affrettano a pubblicizzare.
Mancavano solo le lacrime del coccodrillo superpippo? Eccole, servite sul maggiore quotidiano locale insolitamente tempestivo da qualche giorno (... vero Raffaele, Pino e Cosimo?).
(segue)
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