sabato 22 settembre 2007

Delirio di onnipotenza (manifesto murale)

DELIRIO DI ONNIPOTENZA

Dobbiamo denunziare alla città che il clima che si vive oggi nel nostro Comune è oramai insostenibile.
Siamo ostaggi tutti degli umori e delle mire di un SIGNORE che amministra badando esclusivamente al proprio utile, tornaconto ed interesse.
E’ preso oramai da una incontenibile presunzione ma non quella di essere migliore, più intelligente o portatore di qualità di tale tipo. Egli va oltre!
E’ convinto che la città è nelle sue mani.
Ritiene che anche la vita delle persone sia nelle sue mani. Questo lo porta a pensare e, purtroppo, anche ad agire come se Marcianise fosse fatta di pedine inanimate e stupide di cui può disporre a proprio piacimento. Il semplice “sospiro” discordante lo allerta e lo inasprisce e in quei momenti mostra il suo vero volto. Riemergono storia ed indole attingendo ad un vocabolario che, per la verità, non abbiamo mai pensato fosse scomparso dal suo bagaglio.
Prepotenza ed arroganza lo portano addirittura a negare l’evidente verità. Succede, così, che quando i consiglieri dell’UDC danno merito anche dell’operato di associazioni e cittadini che si sono attivati per una degna attenzione sulla situazione ambientale della nostra città e quando anche sottolineano la capacità progettuale delle precedenti amministrazioni in tema ambientale e, quindi, di una sintonia con le esigenze vere del cittadino, provocano un indecente e volgare scoppio di bile da parte del Sindaco sfociando in offese ad un consigliere comunale che non fanno onore alla nostra città.
Egli, evidentemente, ritiene che l’azione popolare non serva e che la condivisione debba sfociare nella lode; cerca solo reverenza. Ha il culto della sua persona e tutto deve diventare altare delle sue celebrazioni.
Vuole solo tavoli, allestiti per sua volontà, grazie ai quali si costruisce credenziali da spendere però non nei confronti dei cittadini ma di chi può farlo salire sempre più in alto.
Il nostro Sindaco carrierista pensa anche di poter ignobilmente offendere un intero Consiglio Comunale ritenendo di spingersi oltre il limite della decenza poiché il suo mandante non è più la città ma una entità che da essa prescinde.
Si sveglierà dal sogno? Sarà nostro compito aiutarlo almeno in questo.