lunedì 27 agosto 2007

Politica e stampa (di Giovanni Russo)

14 agosto 2007

Il segretario della Margherita, il garbato Casimiro Golino che stimo e del quale conosco lo sforzo quotidiano che profonde nello specifico ruolo, sottolinea la distanza affermatasi tra il cittadino e le forze politiche. La sua affermazione è condivisibile in linea generale ed anche noi siamo impegnati in questo sforzo di recuperare un rapporto più quotidiano con quello che poi è il soggetto e l’oggetto dell’azione politica. Egli ti conferisce il mandato ad amministrare e ad essere vigile nella cura delle sue esigenze e manifestazioni interpersonali, per dirla in maniera sommaria. Questo il compito affidato alle seconde con l’obbligo primario della onestà mentale.
Oggi, nella nostra città, qualcuno della maggioranza viene purtroppo meno al mandato ad amministrare. Ciò è, paradossalmente, nell’ordine delle cose, un ordine sicuramente distorto e che non trova giustificazione se non nella sua incapacità ad assolvere al mandato preteso ad ogni costo e comunque ricevuto. A copertura di tale sua manifesta inidoneità si impegna molto in quella che io definirei una campagna elettorale senza fine, nella quale la proposizione di una immagine di efficienza è lasciata tutta all’apparire. Si tratta purtroppo di un apparire vuoto di contenuti e distante dalla realtà delle cose, dai problemi quotidiani che chiedono soluzione.
In questo vano impegno brilla qualche incredibilmente quotato esponente del centro sinistra che ogni giorno ci propina sulla stampa una pretesa attività, tuttavia ancora da venire, inondandoci ancora di buoni propositi e progetti che invece ci saremmo aspettati realizzati allo stato delle cose. Ci si eviti almeno questo sfottò. E’, tale atteggiamento, incontrovertibilmente offensivo della intelligenza del “mandante” il quale dopo aver prestato, per le più svariate ragioni, il proprio consenso non si aspetta più promesse e dichiarazioni di intenti ma fatti.
Questi oggi mancano per il cittadino ed al Segretario Golino mi corre l’obbligo di chiedere la riattivazione almeno dei momenti di partecipazione politica, il Consiglio Comunale e le conferenze dei capigruppo, che la sua parte ha affossato lasciando che importanti questioni, come quelle sollevate dalle nostre inascoltate mozioni, giacessero in qualche cartellina. Ha ragione a stigmatizzare una politica fatta esclusivamente attraverso la stampa; è una stortura ma è l’unica cosa che ci si offre anche se a volte anche qui i dadi sono truccati.
Tutto rinviato a settembre, alla ripresa dell’attività che però sarà ancora dedicata alla definizione dei contenitori, sul tipo del nascente Partito Democratico, delle alleanze e della rappresentanza. Intanto la città, novella Sagunto, attende.