venerdì 9 marzo 2012

Ritiro del capo relativo all'aumento del numero degli assessori segno della crisi profonda dell'Amministrazione


Quello che è accaduto in occasione del Consiglio comunale del 5 marzo 2012 (ritiro del capo relativo all’aumento del numero degli Assessori comunali da 6 ad 8) è segno evidente di quella crisi che per altri versi già si era manifestata nella Amministrazione Tartaglione, ascrivibile all’estrema difficoltà nel far sintesi tra le diverse anime che la compongono e che qualcuno ha ritenuto di risolvere aumentando il numero degli Assessori, di guisa tale da riconoscerne uno per ogni due Consiglieri comunali, ma ha scontato la morale di chi per credo politico ha fatto una decisa scelta di partito che le chimere di incarichi istituzionali non hanno affatto indebolito.

Invero il Sindaco e la sua Maggioranza devono assolutamente recuperare spessore morale e dignità affrontando i costi della politica con sobrietà, riducendoli, eliminando anche gli sprechi.
Considerato allora che:
-          le dimensioni demografiche del Comune di Marcianise, coerentemente a quanto previsto dall’art. 47, comma quinto, lettera a), del decreto legislativo nr. 267 del 18 agosto 2000 (“La Giunta comunale e la Giunta provinciale sono composte rispettivamente dal Sindaco e dal Presidente della Provincia, che le presiedono, e da un numero di assessori, stabilito dagli statuti, che non deve essere superiore a un terzo, arrotondato aritmeticamente, del numero dei Consiglieri comunali e provinciali, computando a tale fine il Sindaco e il Presidente della Provincia, e comunque non superiore a dodici unità”) e successive modificazioni, portano a ritenere sufficiente il numero di 5 Assessori comunali con deleghe corrispondenti alle materie di competenze delle altrettanti Commissioni Consiliari permanenti;
-          la riduzione del numero degli Assessori determinerebbe un risparmio di risorse che poterebbero essere utilmente impiegate a favore delle famiglie con più basso reddito o che versino in particolare condizione di svantaggio;
-          il comma 185 dell’art. 2 della Finanziaria 2010 (legge 23 dicembre 2009 nr. 191 e successive modificazioni) prevede: “Lo statuto di ciascun comune determina il numero massimo dei propri assessori, entro il limite di un quarto del numero dei consiglieri dell’ente, con arrotondamento all’unità superiore”;
-          il comma 184 della surrichiamata normativa dispone una riduzione del 20 per cento del numero dei consiglieri comunali e provinciali che opera a partire dal 2011, e per tutti gli anni a seguire, per gli enti che vanno al rinnovo;
-          che alla prossima tornata elettorale il Consiglio comunale di Marcianise sarà quindi composto da 24 Consiglieri cosicché il numero massimo degli Assessori dovrà essere di 6;
non può che convenirsi che la proposta di aumento del numero di Assessori da 6 ad 8 è in assoluta controtendenza non solo con la legislazione ma anche con quella politica di rigore, sobrietà ed austerità reclamata da più parti sociali e politiche, e manifesta ancora una volta una attività da parte del governo locale determinata da demagogia antipolitica.
Il Segretario Cittadino dell’UDC di Marcianise
Avv. Tartaglione Giacomo