Domenico Zinzi, deputato Udc ed ex sottosegretario alla Salute (quando Berlusconi e Casini erano alleati al governo), spiega come e perché i centristi non intendono fare passi indietro: la candidatura per l’ente di Corso Trieste spetta a loro. E il nome c’è già: il suo, quello di Zinzi.
Onorevole: chi la spunterà? Se la sente di azzardare un pronostico?
Onorevole: chi la spunterà? Se la sente di azzardare un pronostico?
«Guardi: non si tratta di fare previsioni. Qui si sta parlando di accordi già sottoscritti un anno fa e che oggi vanno mantenuti. Anzi, dirò di più: l’intesa che l’Udc lo scorso anno siglò con il Pdl in Campania prevedeva l’alleanza in quattro province come elemento propedeutico per un fronte comune alle Regionali. A Napoli, Salerno e Avellino lo scorso giugno gli impegni sono stati rispettati, l’alleanza è risultata vicente con l’apporto determinante dell’Udc. Perché oggi quell’intesa, per la Provincia di Caserta, non dovrebbe valere più?».
Come ne verrete fuori, a chi tocca fare il primo passo? «Noi restiamo fermi sulle nostre posizioni. Se la trattativa sta subendo ritardi e rinvii la responsabilità è del Pdl. D’altronde, io resto candidato perché sono altri che hanno fatto il mio nome. Non sono certo io a essermi autocandidato alla presidenza della Provincia di Caserta».
Ma se la trattativa con il Pdl in Campania dovesse saltare, l’Udc ha già pronto un eventuale nome? «Posso dire soltanto questo: certamente non andremo da soli».
Il Pdl di Caserta dice: abbiamo consensi elevati, dunque tocca a noi indicare il candidato alla Provincia di Caserta... «Dico che gli accordi non erano questi, tutto il resto sono chiacchiere».
E se passasse la linea dell’intesa separata: da un lato l’alleanza alle Regionali, dall’altro una trattativa sulle questioni locali? «Nessuna separazione: l’intesa se c’è, deve essere a tutto tondo. E ripeto: per noi non può prescindere da un impegno già preso».
Udc e Pdl sono stati insieme all’opposizione in Campania: oggi quali sono i rapporti fra i vertici regionali dei due partiti? «Per quello che mi riguarda sono buoni. Certo, se quest’alleanza dovesse saltare perché il Pdl non intende mantenere gli accordi già presi, posso dire che non sono più credibili».
Non crede che l’irrigidimento su Caserta, da parte del Pdl, possa scaturire anche dalla necessità di salvaguardare nel partito equilibri interni? «Forse. Ma io non vado a ficcare il naso in casa d’altri».
Come ne verrete fuori, a chi tocca fare il primo passo? «Noi restiamo fermi sulle nostre posizioni. Se la trattativa sta subendo ritardi e rinvii la responsabilità è del Pdl. D’altronde, io resto candidato perché sono altri che hanno fatto il mio nome. Non sono certo io a essermi autocandidato alla presidenza della Provincia di Caserta».
Ma se la trattativa con il Pdl in Campania dovesse saltare, l’Udc ha già pronto un eventuale nome? «Posso dire soltanto questo: certamente non andremo da soli».
Il Pdl di Caserta dice: abbiamo consensi elevati, dunque tocca a noi indicare il candidato alla Provincia di Caserta... «Dico che gli accordi non erano questi, tutto il resto sono chiacchiere».
E se passasse la linea dell’intesa separata: da un lato l’alleanza alle Regionali, dall’altro una trattativa sulle questioni locali? «Nessuna separazione: l’intesa se c’è, deve essere a tutto tondo. E ripeto: per noi non può prescindere da un impegno già preso».
Udc e Pdl sono stati insieme all’opposizione in Campania: oggi quali sono i rapporti fra i vertici regionali dei due partiti? «Per quello che mi riguarda sono buoni. Certo, se quest’alleanza dovesse saltare perché il Pdl non intende mantenere gli accordi già presi, posso dire che non sono più credibili».
Non crede che l’irrigidimento su Caserta, da parte del Pdl, possa scaturire anche dalla necessità di salvaguardare nel partito equilibri interni? «Forse. Ma io non vado a ficcare il naso in casa d’altri».