di Giovanni De Stasio (da lunaset.it)
(14 gennaio) Il terremoto politico di questi giorni avrebbe seppellito anche l’accordo sancito un anno fa (tra Cosentino-Landolfi-Zinzi e De Mita) in occasione delle elezioni provinciali di Napoli, Salerno e Avellino ? E in quello storico accordo si sanciva anche che la candidatura alla presidenza della Provincia di Caserta sarebbe stata data al leader dell’Udc regionale (è lui il commissario) Domenico Zinzi.
(14 gennaio) Il terremoto politico di questi giorni avrebbe seppellito anche l’accordo sancito un anno fa (tra Cosentino-Landolfi-Zinzi e De Mita) in occasione delle elezioni provinciali di Napoli, Salerno e Avellino ? E in quello storico accordo si sanciva anche che la candidatura alla presidenza della Provincia di Caserta sarebbe stata data al leader dell’Udc regionale (è lui il commissario) Domenico Zinzi.
Gli attacchi di Bondi a Casini nel corso della trasmissione televisiva “Porta a Porta”, la decisione del segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa di sospendere i rapporti con la Pdl, i mal di pancia di alcuni esponenti di vertice del Pdl regionale, avevano indotto tutti a credere che il “patto storico” non esistesse più e che l’Udc pencolasse dalla parte del Pd. Indubbiamente, le vicende più recenti dipingevano un quadro predominato dalla foschia. Ma a diradare le nebbie una personalità politica provinciale che non si è mai messo paura di dire la verità, tutta la verità. Angelo Consoli non conosce mezze misure né fa uso del politichese. Per lui l’accordo Pdl-Udc è a prova di bomba e Zinzi sarà il prossimo presidente della Provincia”. Da qualche giorno si è autosospeso dalla carica di segretario provinciale perché sicuro candidato, molto probabilmente capolista” al Consiglio regionale.
Ma mica c'è incompatibilità tra segretario provinciale e candidato? “Ho affidato la responsabilità della gestione del partito all’amico Gianni Mancini nella qualità di vice segretario vicario. Prima di tutto in ossequio al principio di garazia per tutti i candidati soprattutto per quelli della lista regionale. Questo principio, pur non essendo contemplato dallo statuto del partito e pur non essendomi stato chiesto, per onore di verità, da nessun componente del partito, ho voluto che si inaugurasse, in ossequio ai principi di democrazia interna ed in obbedienza del significato etico della politica che nell’Udc abbiamo detto di voler privilegiare da sempre. Inoltre, per fare in modo che fosse assicurata una presenza continua sul partito in modo da supportare adeguatamente gli amici che sul territorio, in qualità di candidati, porteranno avanti la campagna elettorale”. Mancino sarà garante di tutti i candidati? “Sono certo, conoscendo le qualità dell’ingegnere Mancino, che saprà assolvere questo delicato compito con scrupolo e con il rigore che richiede”.
Ma l’accordo stipulato dai “magnifici quattro” non solo per le provinciali di Napoli-Salerno ed Avellino, ma anche per le provinciali di Caserta, è sempre valido o superato dagli ultimi accadimenti? “L’accordo non solo regge, ma non è assolutamente in discussione”. Ma l’accordo di ferro era tra Cosentino e Zinzi? Quindi, se vacilla l’uno, vacilla anche l’altro? “L’accordo fu sancito tra le rappresentanze dei vertici di Pdl e Udc. Non è che fu quidam qualsiasi”. Quindi, lei esclude nella maniera più categorica che ci sia stata in Campania un’apertura del suo partito al Pd? “Lo escludo nella maniera più assoluta. Nessuna apertura in quanto il nostro percorso politico in Campania ci pone in una posizione di netta contrapposizione nei confronti del disastro politico-amministrativo e morale nelle giunte di centrosinistra. La Campania necessita di un profondo cambiamento nel modo di governare le grandi emergenze che l’attraversano (leggi: sanità, ambiente, infrastrutture, messa in sicurezza del territorio). E, quindi, non si può pensare di cambiare con chi si è reso responsabile del disastro. Possiamo andare con l’ultimo presidente della Regione d’Italia, con gli ultimi sindaci del Paese come Iervolino e Petteruti? Questo il punto politico. Il resto sono parole”
Ma la proposta del Pd di dare la candidatura alla presidenza della Provincia a Pierino Squeglia (delfino di De Mita) ha la finalizzazione di spaccare l’Udc? “Non ha nessun significato politico né in termini di rottura né in termini propositivi. Mi meraviglio come l’amico Squeglia non abbia tempestivamente smentito questa che io voglio ancora considerare una boutade”.
Le posso fare in anticipo gli auguri per la sua sicura elezione regionale? “Andiamo piano. Per essere eletti ci vogliono i voti. Cercherò di meritarli”.
La lista regionale dell’Udc è quasi fatta. Eccola: Angelo Consoli, Enzo Melone (sindaco di Casagiove), Carlo Puoti, Gabriella D’Ambrosio e Romilda Balivo. Dovrà essere completata da altri 4 candidati, di cui una donna.