Siamo convinti da sempre che la politica del centro sinistra campano sia asservita ad un concetto di napoletanità che si dimostra sempre più deleteria e coloniale rispetto alla nostra terra. La provincia di Caserta sconta una prona azione amministrativa per la quale tanto paghiamo ed abbiamo già pagato in termini di identità, vivibilità ed occupazione. La visita di Bassolino di ieri necessita di essere meglio inquadrata, altrimenti varrà come affermazione di un "diritto di feudo" sulla nostra città.
Non pecchiamo di lesa maestà se differenziamo la figura di Bassolino da quella del Presidente della Giunta Regionale della Campania considerato che l'incontro avuto in Municipio era del tipo "riservato". Presenti nell'occasione, perché invitati, si deve pensare, i componenti della Giunta ed i consiglieri comunali di maggioranza oltre forse agli amici ed "amici degli amici". Lo stesso Bassolino ha affermato che in non tutte le circostanze similari si è comportato nello stesso modo, e ciò non dovrebbe essere per il Governatore del popolo della Campania. Comportamento ed affermazioni che più si addicono, quindi, al ledaer di una parte politica che vuole incontrare quella "parte politica". Tant'è e nessuno può frapporre obiezioni di sorta se non l'uso che si è voluto fare della Casa Comunale per un incontro riservato.
La vicenda di mercoledì, pertanto, va annoverata tra quelle necessarie a riaffermare una funzione napolicentrica delle amministrazioni locali le quali avrebbero come fine alcune esperienze che lo stesso PD ha difficoltà ad esportare fuori dei confini campani. Non vorremmo, infatti, che il loro leader abbia inteso venire ad incassare il prezzo della sua solidarietà e vicinanza all'amico architetto Fecondo. La nostra amministrazione, infatti, ha dichiarato di voler continuare a perseguire quel modello di sviluppo interrotto proditoriamente alcuni mesi fa. Ci si consenta di auspicare, invece. l'abbandono di una politica che nei fatti si è rivelata essere una svendita del territorio a chi di esso ha fatto scempio e, senza alcun tipo di rendicontazione, ha disatteso anche gli impegni minimali che si era assunti.
A Fecondo avevamo promesso, nel precedente scorcio di amministrazione, la nostra vicinanza laddove egli avesse assunto le vesti del sindaco della comunità marcianisana. L'episodio di mercoledì non illumina il suo ed il nostro futuro.