Articoli apparsi su casertace.it
Voto cattolico e alleanze del Pd, De Franciscis apre all'Udc
Il presidente della Provincia, dopo le dichiarazioni di Rutelli: serve un Patto per recuperare la fiducia dei cittadini
CASERTA - Voto cattolico e alleanze del Pd: dopo le dichiarazioni di ieri di Francesco Rutelli, interviene nel dibattito Sandro De Franciscis. Per lui "l’impegno dei cattolici in politica e sulla rappresentanza dei laici credenti devono irrompere nella riflessione sull’identità del Partito Democratico della Campania". Dove sono più evidenti "tutte le perplessità mostrate dall’elettorato cattolico verso il Pd". Da cui, qui nella nostra regione, una "responsabilità ancora più ampia" dei veltroniani, "puntando al patrimonio di esperienze che provengono dai settori del volontariato e dell’associazionismo" per "rendere abitabile la nostra casa anche per tutte queste sensibilità, per questa rete di esperienze e di valori oggi ai margini della riflessione politica e disillusa".
Anche De Franciscis, sulla scia di Rutelli, apre all'Udc "che ha compiuto la chiara scelta di definirsi alternativa alla coalizione che sostiene Silvio Berlusconi. Una parte politica che condivide con noi cattolici del Partito Democratico, valori, storia e tradizione".
Per il vertice di corso Trieste serve un "Patto di popolo su opzioni strategiche per lo sviluppo e la convivenza civile". Per "recuperare ai cittadini la fiducia nelle Istituzioni".
Sicurezza, ambiente, radicamento del partito: questi gli altri temi toccati da De Franciscis, che chiude il suo lungo intervento (i lettori possono leggerlo integralmente qui sotto nel file da scaricare) chiedendo che il Pd diventi "forza piantata con i piedi per terra e con le orecchie ben aperte. Sono i territori, le loro risorse intellettuali e la loro spesso inespressa capacità propulsiva la vera ricchezza ed il vero potenziale del centro sinistra e quindi di una grande forza popolare e riformista come il Pd".
mercoledì 23 luglio 2008
POLITICA
Ma Zinzi lo gela: Sandro, non puoi di notte accordarti con Bassolino e di giorno fare l'occhiolino al centro. Noi guardiamo a Ceceri
Sonora replica del leader centrista all'intervento di De Franciscis sull'apertura all'Udc: è bravo a frequentare il forno più conveniente a seconda del momento
CASERTA - Arriva a stretto giro di posta, dopo la nostra pubblicazione del lungo intervento di Sandro De Franciscis sul voto cattolico e sulle alleanze del Pd, la replica di Mimì Zinzi. Il deputato Udc, da anni leader incontrastato dei centristi casertani, si chiede: "Qual'è il vero De Franciscis? Quale il dottor Jekill e quale il mister Hide? Quello di oggi o quello che solo venerdì scorso ha stretto un accordo con Antonio Bassolino proiettando al vertice del Pd casertano un bassoliniano doc come Enzo Iodice? Onestamente, vedo molta confusione in tutto ciò. O, meglio, solo l'abile capacità di uno capace di frequentare un forno piuttosto che un altro a seconda della convenienza del momento".
"Un modo di fare - questa la stoccata del parlamentare marcianisano - che può dare alla sua posizione un respiro tattico, ma non certo strategico".
"Opportunismo? - si chiede Zinzi, rispondendosi ironicamente - Non voglio usare questa parola, diciamo che Sandro sa cogliere le opportunità".
"Ad aggravare questo quadro - aggiunge Zinzi - il fatto che, solo venerdì scorso, Chicco Ceceri formalizzava ed esprimeva le sue posizioni moderate in un contesto congressuale, nel quale peraltro misurava e sopportava il rischio di una conta, piuttosto che farlo in un intervento buono per la pubblicazione sui giornali".
Il deputato Udc racconta poi del lavoro senza lena del suo partito a Caserta: "Presenteremo e rafforzeremo il nostro programma in un'assemblea congressuale, presentando lì anche le adesioni che raccogliamo al progetto di centro. Strade diverse, per la nostra assoluta posizione di contrarietà a Bassolino e alla sinistra, ci pongono certamente in una condizione complicata a confronto con l'ala centrista del Pd cui si riferisce De Franciscis".
mercoledì 23 luglio 2008
Il presidente della Provincia, dopo le dichiarazioni di Rutelli: serve un Patto per recuperare la fiducia dei cittadini
CASERTA - Voto cattolico e alleanze del Pd: dopo le dichiarazioni di ieri di Francesco Rutelli, interviene nel dibattito Sandro De Franciscis. Per lui "l’impegno dei cattolici in politica e sulla rappresentanza dei laici credenti devono irrompere nella riflessione sull’identità del Partito Democratico della Campania". Dove sono più evidenti "tutte le perplessità mostrate dall’elettorato cattolico verso il Pd". Da cui, qui nella nostra regione, una "responsabilità ancora più ampia" dei veltroniani, "puntando al patrimonio di esperienze che provengono dai settori del volontariato e dell’associazionismo" per "rendere abitabile la nostra casa anche per tutte queste sensibilità, per questa rete di esperienze e di valori oggi ai margini della riflessione politica e disillusa".
Anche De Franciscis, sulla scia di Rutelli, apre all'Udc "che ha compiuto la chiara scelta di definirsi alternativa alla coalizione che sostiene Silvio Berlusconi. Una parte politica che condivide con noi cattolici del Partito Democratico, valori, storia e tradizione".
Per il vertice di corso Trieste serve un "Patto di popolo su opzioni strategiche per lo sviluppo e la convivenza civile". Per "recuperare ai cittadini la fiducia nelle Istituzioni".
Sicurezza, ambiente, radicamento del partito: questi gli altri temi toccati da De Franciscis, che chiude il suo lungo intervento (i lettori possono leggerlo integralmente qui sotto nel file da scaricare) chiedendo che il Pd diventi "forza piantata con i piedi per terra e con le orecchie ben aperte. Sono i territori, le loro risorse intellettuali e la loro spesso inespressa capacità propulsiva la vera ricchezza ed il vero potenziale del centro sinistra e quindi di una grande forza popolare e riformista come il Pd".
mercoledì 23 luglio 2008
POLITICA
Ma Zinzi lo gela: Sandro, non puoi di notte accordarti con Bassolino e di giorno fare l'occhiolino al centro. Noi guardiamo a Ceceri
Sonora replica del leader centrista all'intervento di De Franciscis sull'apertura all'Udc: è bravo a frequentare il forno più conveniente a seconda del momento
CASERTA - Arriva a stretto giro di posta, dopo la nostra pubblicazione del lungo intervento di Sandro De Franciscis sul voto cattolico e sulle alleanze del Pd, la replica di Mimì Zinzi. Il deputato Udc, da anni leader incontrastato dei centristi casertani, si chiede: "Qual'è il vero De Franciscis? Quale il dottor Jekill e quale il mister Hide? Quello di oggi o quello che solo venerdì scorso ha stretto un accordo con Antonio Bassolino proiettando al vertice del Pd casertano un bassoliniano doc come Enzo Iodice? Onestamente, vedo molta confusione in tutto ciò. O, meglio, solo l'abile capacità di uno capace di frequentare un forno piuttosto che un altro a seconda della convenienza del momento".
"Un modo di fare - questa la stoccata del parlamentare marcianisano - che può dare alla sua posizione un respiro tattico, ma non certo strategico".
"Opportunismo? - si chiede Zinzi, rispondendosi ironicamente - Non voglio usare questa parola, diciamo che Sandro sa cogliere le opportunità".
"Ad aggravare questo quadro - aggiunge Zinzi - il fatto che, solo venerdì scorso, Chicco Ceceri formalizzava ed esprimeva le sue posizioni moderate in un contesto congressuale, nel quale peraltro misurava e sopportava il rischio di una conta, piuttosto che farlo in un intervento buono per la pubblicazione sui giornali".
Il deputato Udc racconta poi del lavoro senza lena del suo partito a Caserta: "Presenteremo e rafforzeremo il nostro programma in un'assemblea congressuale, presentando lì anche le adesioni che raccogliamo al progetto di centro. Strade diverse, per la nostra assoluta posizione di contrarietà a Bassolino e alla sinistra, ci pongono certamente in una condizione complicata a confronto con l'ala centrista del Pd cui si riferisce De Franciscis".
mercoledì 23 luglio 2008