Stralcio dell'intervista di Maria Teresa Meli a De Mita pubblicata sul Corriere della Sera il 21 febbraio 2008:
"Ma quale sarà il futuro politico di De Mita?
Si parla del suo possibile ingresso nella Rosa bianca: «Ho la sensazione che questo Partito democratico che si associa a Di Pietro e cerca di raccogliere i radicali, apra uno nuovo spazio di domanda politica. E in questo caso concorrerei».
«Ma — aggiunge l'ex segretario Dc — non sto parlando di un partito intermedio o di un partito piccolo che si allea con gli altri. Io credo che, al di là dei sondaggi, il risultato elettorale fornirà delle sorprese. Se vi fosse un partito che risponde alla domanda di politica possibile, che tenta soluzioni concrete all'ansia di precarietà degli italiani, io ci starei, perché dopo il bipolarismo coatto siamo passati al bipartitismo senz'anima, che non mi piace». Come non piace a De Mita l'alleanza del Pd con Di Pietro, perché «c'è una convenienza meschina» in questa intesa, è quella di «raccogliere qualche punto in più». Ma non è questa la politica che immagina De Mita. E, come dice lui, se non sarà possibile aprire ora quello spazio politico che non vuole farsi schiacciare dal bipartitismo imposto da Veltroni e Berlusconi, De Mita lavorerà perché quello spazio ci sia, magari nella prossima legislatura. Perché come uno dei suoi poeti preferito, Machado, avrebbe voluto farsi trovare dalla morte con la chitarra in mano, lui vorrebbe accogliere quel che il futuro gli riserverà continuando a fare politica."
«Ma — aggiunge l'ex segretario Dc — non sto parlando di un partito intermedio o di un partito piccolo che si allea con gli altri. Io credo che, al di là dei sondaggi, il risultato elettorale fornirà delle sorprese. Se vi fosse un partito che risponde alla domanda di politica possibile, che tenta soluzioni concrete all'ansia di precarietà degli italiani, io ci starei, perché dopo il bipolarismo coatto siamo passati al bipartitismo senz'anima, che non mi piace». Come non piace a De Mita l'alleanza del Pd con Di Pietro, perché «c'è una convenienza meschina» in questa intesa, è quella di «raccogliere qualche punto in più». Ma non è questa la politica che immagina De Mita. E, come dice lui, se non sarà possibile aprire ora quello spazio politico che non vuole farsi schiacciare dal bipartitismo imposto da Veltroni e Berlusconi, De Mita lavorerà perché quello spazio ci sia, magari nella prossima legislatura. Perché come uno dei suoi poeti preferito, Machado, avrebbe voluto farsi trovare dalla morte con la chitarra in mano, lui vorrebbe accogliere quel che il futuro gli riserverà continuando a fare politica."