Non siamo i garantisti della domenica ed anche una richiesta (al momento tale è) di rinvio a giudizio non può rappresentare un marchio per chi ha scelto di fare politica. La vicenda umana e personale dei tre concittadini coinvolti non cambia le distanze tra noi e loro ma le distanze erano e sono state sempre e soltanto politiche. E’ per la loro azione politica incondivisibile che possiamo ritenerli non idonei al ruolo ricoperto, soprattutto per la responsabilità che loro deriva dall’essere stati i maggiori artefici della vittoria del centrosinistra. Da allora, anzi, non è mutato il loro stato di indagati e al momento deduciamo che non esistono elementi nuovi capaci di giustificare una simile iniziativa, quale le dimissioni, spontanee o suggerite che siano.
Nessuno può ergersi a giudice, e meno che mai gioire delle sgradevoli vicende altrui, senza avere contezza piena delle circostanze e delle motivazioni che le hanno determinate. Per esprimere un giudizio, inoltre, occorre avere la “statura” per farlo oltre che gli strumenti culturali idonei. Quando poi i comunicati stampa raggiungono una tempestività sospetta, così come verificatosi negli ultimi tre/quattro giorni, quando la ricerca di “capri espiatori” per una situazione di degrado morale diventa affannosa e quando il dibattito politico tende a spostarsi nelle aule di giustizia, i segnali di decadimento diventano inquietanti. Abbiamo sempre tenuto a ridare dignità politica al confronto anche più aspro ed acceso ed è per tali motivi che - esprimendo fiducia nella giustizia, la quale in tutti i suoi gradi saprà fare il suo corso, e rispetto nei confronti delle persone che avranno l’opportunità e sapranno dimostrare la loro estraneità agli intenti criminosi contestati nella circostanza – chiediamo a questa amministrazione ed al suo Sindaco di non accettare le dimissioni proposte dagli assessori Riccio e Salzillo.
Serve a loro e serve soprattutto per ristabilire la fiducia nell’impegno politico che, pur nel rispetto della legge, deve svolgersi nell’ambito proprio.
Nessuno può ergersi a giudice, e meno che mai gioire delle sgradevoli vicende altrui, senza avere contezza piena delle circostanze e delle motivazioni che le hanno determinate. Per esprimere un giudizio, inoltre, occorre avere la “statura” per farlo oltre che gli strumenti culturali idonei. Quando poi i comunicati stampa raggiungono una tempestività sospetta, così come verificatosi negli ultimi tre/quattro giorni, quando la ricerca di “capri espiatori” per una situazione di degrado morale diventa affannosa e quando il dibattito politico tende a spostarsi nelle aule di giustizia, i segnali di decadimento diventano inquietanti. Abbiamo sempre tenuto a ridare dignità politica al confronto anche più aspro ed acceso ed è per tali motivi che - esprimendo fiducia nella giustizia, la quale in tutti i suoi gradi saprà fare il suo corso, e rispetto nei confronti delle persone che avranno l’opportunità e sapranno dimostrare la loro estraneità agli intenti criminosi contestati nella circostanza – chiediamo a questa amministrazione ed al suo Sindaco di non accettare le dimissioni proposte dagli assessori Riccio e Salzillo.
Serve a loro e serve soprattutto per ristabilire la fiducia nell’impegno politico che, pur nel rispetto della legge, deve svolgersi nell’ambito proprio.
La Sezione ed il Gruppo Consiliare UDC di Marcianise