lunedì 15 ottobre 2007

Primarie P.D.: netta l'affermazione di De Franciscis

2.588 voti (53.50%) per Iannuzzi, 1.899 voti (39.26%) per De Franciscis ed oltre 300 schede bianche. Questi i numeri della tornata elettorale per le primarie del costituente Partito Democratico a Marcianise.
Questi numeri, tuttavia, non reggono il confronto delle presenze in Consiglio Comunale dove 12 sedicesimi dei consiglieri che aderiscono al PD (e nemmeno quelli meno votati alle scorse amministrative) erano apertamente schierati con il candidato voluto dalla coppia Bassolino-De Mita a cui fanno capo l’on.le Squeglia ed il sindaco Fecondo.
Aggiungendo ai numeri già evidenziati gli assessori di riferimento oltre, ovviamente, il primo cittadino, per il gruppo che fa capo a De Franciscis non doveva esserci partita. La partita invece c’è stata, eccome. Tanto bruciante il risultato che qualcuno dei “malridotti” mette le mani avanti e, a caccia di scusanti, inidonee però a giustificare la evidente debacle, si inventa l’accesso al voto di esponenti del nostro partito. Esilarante la battuta, indice, tuttavia, di una carenza di argomenti insospettata per personaggi che si vantano di eloquio. Le chiacchiere non coprono i fatti. La cabina di comando di questa amministrazione non riesce a produrre frutti, in termini di consenso, nemmeno per se. Forte è quindi il malcontento della ciurma e, del resto, non si può avere la “botte piena” e la “moglie ubriaca” (ancora della serie: l’anello al naso).
Da qualche parte, poi, si è esibito entusiasmo popolare per questo nuovo parto (rivelatosi gemellare almeno in provincia di Caserta). “Ci si consenta” di dissentire e dissentono, soprattutto, quei trecento concittadini che sono andati a votare la scheda bianca. C’è chi crede che qualcuno si è recato, di propria volontà, a votare in tale modo? O forse gli strumenti di persuasione utilizzati, sicuramente leciti, non sono stati "convincenti" al punto da far esprimere addirittura un voto?
Speriamo che il capogruppo della Margherita, dopo averci fatto sorridere con le sue battute, realizzi una presa d’atto (“i buoi sono scappati”) e impegni un po’ più di tempo in una seria riflessione della quale ci piacerà leggere l’esito.