sabato 20 ottobre 2007

Ospedale di Marcianise: i medici si confrontano con l'Università

L’apertura del nuovo ospedale di Marcianise che, nella mente di chi lo ha progettato ed ha contribuito alla sua realizzazione, avrebbe dovuto servire un’utenza non solo limitata all’hinterland di Terra di Lavoro ma protesa anche verso la zona di Napoli Nord (Caivano, Acerra, Casoria,…), alleggerendo così l’attività dell’ospedale Provinciale di Caserta in termini di prestazioni, dopo circa un anno non ha purtroppo mantenuto ad oggi, le aspettative ed i presupposti iniziali.
Ciò è dovuto principalmente: al numero di posti letto insufficiente ed esiguo per le richieste, alla carenza di personale, assenza di attrezzature diagnostiche che consentano di eseguire esami di primo livello giudicati ormai indispensabili soprattutto nel campo dell’emergenza (es. la Tac), costringendo ad eseguirli presso altre strutture con notevole disagio per l’utenza ed i lavoratori del nosocomio cittadino.
Bisogna dire che i vertici dell’ASL Ce 1, nella figura del direttore Generale e del direttore Sanitario, si stanno prodigando per migliorare l’organizzazione della struttura dotandola di servizi migliori ed adeguati spazi per fronteggiare le richieste dell’utenza.
Purtroppo la delibera di G.R. n° 460 del marzo 2007 per il contenimento della spesa pubblica in Campania, di fatto impedisce il cammino in tal senso.
Per consentire un definitivo decollo della struttura hanno pensato di iniziare una collaborazione, attraverso un accordo, con l’Università che dovrebbe insediare alcune unità operative nel nuovo ospedale.
Tuttavia se questo da un lato dovrebbe consentire, in teoria, un miglioramento ed una organizzazione dei servizi, dall’altro limiterebbe tante professionalità locali che al momento non hanno trovato spazi adeguati per esaltare le proprie professionalità.
«Infatti –come ci dice il dr. Filippo Topo, chirurgo vascolare, responsabile del Servizio di Diagnostica e Terapia Vascolare con annesso l’ambulatorio delle Ulcere e Ferite difficili, al quale afferiscono pazienti da tutta la regione Campania ed oltre– siamo stati dei pionieri andando ad esercitare la nostra attività in una struttura nuova tra mille difficoltà, lavorando in silenzio senza clamori, operando con abnegazione, umanità e professionalità. Ora che abbiamo una struttura che ci consente di fare il salto di qualità, ci sentiamo penalizzati e mortificati perché l’Università potrebbe togliere quegli spazi che da anni abbiamo chiesto, per esprimerci meglio».
«Personalmente –continua il noto chirurgo- sono continuamente a contatto con gli amici universitari in quanto la mia attività di Consigliere Nazionale dell’AIUC (Associazione Nazionale Ulcere Cutanee), mi porta spesso, nell’ambito di Congressi, a confrontarmi con loro dimostrando capacità e competenza non inferiori!»
«Il timore che questo possa accadere –prosegue- ci induce a far sentire alta la nostra voce, non perchè contrari all’avvento dell’Università, ma per difendere quegli spazi che con grande sacrificio meriteremmo di avere; solo così potremo esprimere le nostre potenzialità e vedere finalmente realizzata la nostra professionalità, a fronte di un sano confronto che ci permetta di essere trattati alla pari»
Quello che ci ha detto il dr. Topo, corrisponde allo stato d’animo dei professionisti locali;
siamo certi che lotteranno con tutte le loro forze per difendere i loro diritti e vedere finalmente riconosciute dopo anni di lavoro, fra mille difficoltà, qualità inespresse o celate che aspettano solo di trovare il momento giusto e spazi adeguati per esprimerle.
L’auspicio è che i vertici dell’ASL Ce1 traducano in realtà queste motivazioni affinché anche questi professionisti locali vedano riconosciute le loro legittime aspirazioni e contribuire al decollo definitivo dell’ospedale di Marcianise, aspettativa di un’intera popolazione!