domenica 2 maggio 2010

Cade la Dia, via libera alle ristrutturazioni

(da: Televideo) Via libera a lavori per oltre 60 miliardi di euro, grazie alle modifiche della norma sul piano casa. Le ristrutturazione edilizie, con procedure semplificate, potranno finalmente partire grazie all'approvazione dell'emendamento che ha modificato l'articolo 5 del decreto legge incentivi. La norma era stata introdotta a sorpresa nel dl, per sbloccare un pacchetto messo in campo dall'esecutivo all'inizio del 2009 e mai decollato a causa dei ritardi da parte delle regioni, a cui erano state affidate le leggi attuative. Il governo ha tentato di accelerare il passo, con il provvedimento approvato a fine marzo, che pero' avrebbe lasciato comunque al palo il 90% dei lavori.

Una norma confusa, infatti, stabiliva che la legge locale superava quella nazionale. E visto che quasi tutte le regioni prevedono l'obbligo di presentare la dichiarazione di inizio lavori per gli interventi interessati dal provvedimento, poco o nulla sarebbe cambiato. Cosi' la proposta di modifica accolta dalle commissioni competenti della Camera ha finalmente aperto la strada ai lavori di manutenzione straordinaria svincolati dalla Dia.
Per il presidente dell'Unione piccoli proprietari immobiliari (Uppi), Giacomo Carini, sblocchera' lavori per oltre 60 miliardi di euro. "L'attivita' edilizia e' trainante per l'economia nazionale, anche attraverso l'indotto. Finalmente pare che la ragione prevalga sulla demagogia. Fino a oggi la burocratizzazione elefantiaca ha impedito a tantissimi di effettuare gli ampliamenti". Il piano casa e' "un'occasione per riprendere una politica della casa che latita da decenni e le regioni non hanno colto questo momento ponendo dei limiti in un momento in cui ci dobbiamo mettere d'accordo: se c'e' bisogno di case bisogna costruire". 
Con la nuova normativa si potrebbe anche dare impulso alla ristrutturazioni di tutto il patrimonio edilizio fatiscente "che nelle grandi citta' e' notevolissimo". Oggi i nuclei familiari, spiega il presidente, "tendono ad assottigliarsi, occorre quindi razionalizzare i grandi alloggi difficilmente gestibili, con alloggi piu' piccoli. Finalmente si rende possibile un piano che da la possibilita' di realizzare nuovi alloggi per chi ne ha bisogno e di razionalizzazione, che potrebbe finalmente portare alle riduzione dei costi e anche la riduzioni dei canoni locativi".
La nuova norma messa a punto stabilisce che i proprietari di immobili potranno far partire i lavori senza bisogno di alcun titolo abilitativo, bastera' la comunicazione di inizio lavori e, in alcuni casi, la trasmissione della relazione tecnica. E la mancata comunicazione costera' solo 258 euro, sanzione che si riduce a un terzo se e' il proprietario ad 'autodenunciarsi'. Le regioni a statuto ordinario potranno inoltre estendere la disciplina ad altri interventi edilizi, e potranno individuare altri interventi per cui sara' obbligatorio presentare la relazione tecnica.
La norma modificata prevede il via libera ai lavori con procedure semplificate "fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attivita' edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienicosanitarie, di quelle relative all'efficienza energetica nonche' delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio".
I lavori che potranno partire sono gli interventi di manutenzione ordinaria, gli interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell'edificio. Via libera anche alle opere temporanee per attivita' di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attivita' agricola e le pratiche 'agrosilvo-pastorali', compresi gli interventi su impianti idraulici agrari. Mani libere anche per la realizzazione delle serre mobili stagionali, provviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell'attivita' agricola.
Attraverso la comunicazione all'amministrazione comunale, anche per via telematica di inizio lavori, e una relazione tecnica di un professionista abilitato, possono essere avviati senza alcun titolo abilitativo "gli interventi di manutenzione straordinaria compresa l'apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne, sempre che non riguardino le parti strutturali dell'edificio, non comportino aumento del numero delle unita' immobiliari e non implichino incremento dei parametri urbanistici". 
Con la semplice comunicazione di inizio lavori potranno invece partire le opere "dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessita' e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni". Inoltre la procedura semplificata potra' essere utilizzata da chi realizza opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, che siano contenute entro l'indice di permeabilita', ove stabilito dallo strumento urbanistico comunale ivi compresa la realizzazione di intercapedini interamente interrate e non accessibili". Ok anche ai pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, a servizio degli edifici, da realizzare pero' fuori dalle zone di tipo A. Potranno inoltre essere realizzate anche le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici. In questo caso, la comunicazione di inizio lavori dovra' essere accompagnata dalle "autorizzazioni obbligatorie ai sensi della legge di settore".