I Giovani Udc esprimono disappunto per le condizioni in cui si presenta l’area del presidio ospedaliero del rione Santella. A tutti sarà capitato di scorgere tutt’ intorno al nosocomio erbacce alte e invadenti ormai diventate piante di medio fusto. L’ingresso dell’ospedale con accesso da via Orto dell’Abate è quanto di più degradante per una struttura che dovrebbe servire alla cura e alla degenza di persone ammalate, quindi bisognose anche di un certo ‘benessere fisico dei luoghi’.
L’ospedale è stato inaugurato ormai anni fa e la ‘cura’ con cui la folta vegetazione non è stata mai recisa farebbe pensare alla coltivazione di erbe mediche in uso presso il presidio: invece così non è, si tratta del frutto dell’abbandono a se stesso dei terreni di pertinenza ospedaliera che si ricorda è struttura realizzata anche nell’ottica di servire diverse città limitrofe. Quando da via Orto dell’Abate si svolta nella ‘stradina’ di accesso sembra di cadere fuori dal tempo e dal mondo tanta è la desolazione.
Pochi mesi fa la Giunta regionale ha approvato un piano sanitario e alla ricerca di tagli agli sprechi ha affrontato un riordino degli ospedali e delle asl campani; l’intento sarebbe anche lusinghiero se però strutture esistenti e persino di recente costruzione come la nostra fossero tenute e tutelate a riguardo come si deve in genere ad edifici di pubblica utilità.
Che senso ha poi vantare il lavoro di ottimi professionisti, medici e paramedici se alla fine si ignora del tutto le elementari regole dell’igiene e del decoro? Quali ulteriori motivazioni potranno mai ricavare dal degrado da cui sono circondati?
Noi Giovani Udc – ad affermarlo è il segretario ,Angelo Golino-, non sappiamo di chi le responsabilità e le competenze, tematiche attinenti un ospedale sono troppo delicate per andare a ricercare delle colpe; ci rivolgiamo allora indistintamente a direttore sanitario, direttore generale e intera Asl di riferimento, ai commissari straordinari, affinché si prendano le necessarie misure per dare una certa dignità all’ospedale, a chi con impegno vi lavora, a chi vi si reca per assistere i familiari bisognosi e soprattutto ai degenti stessi.
La speranza è che chi di dovere intervenga quanto prima senza procedere nel solco dell’indifferenza di chi l’ospedale lo ha voluto solo inaugurare.
La struttura si prepara ad ospitare anche reparti clinicizzati che faranno da supporto al costruendo policlinico per professori e studenti della facoltà di medicina e non ci sembra che le attuali situazioni ambientali siano le più consone in tal senso.
Ci dispiace notarlo-ancora Angelo Golino- ma da qualche tempo si è cominciato anche a discutere con interesse sul nome, cittadino o professionista illustre, ente caritatevole o assistenziale cui intitolare il nosocomio cittadino e noi giovani udc abbiamo un’idea precisa in merito: ad una struttura nuova il nome o glielo si da già all’atto della sua inaugurazione oppure è più opportuno procedere quando la stessa struttura è nel pieno delle sue attività e dei servizi resi al cittadino, ciò anche nel rispetto di Colui o Colei cui sarà dedicato e non ci pare che una tale situazione il nostro ospedale l’abbia già raggiunta.
I Giovani Udc denunciano inoltre che quello della fitta vegetazione non è purtroppo il solo inconveniente riscontrabile presso la struttura ospedaliera; essi lamentano anche una scarsa illuminazione notturna dell’intero circondario, costituente tra l’altro uno degli ingressi della città ragione in più per provvedere in maniera solerte al ripristino di un certo decoro della zona.
Addirittura e specie nelle recenti serate di ininterrotta pioggia è stato l’intero asse viario di via Orto dell’Abate a restare senza pubblica illuminazione; strada inoltre che è oggetto negli ultimi tempi di lavori di risistemazione e che dunque si trasforma priva di luce anche in luogo pericoloso per l’incolumità degli automobilisti.
L’ospedale è stato inaugurato ormai anni fa e la ‘cura’ con cui la folta vegetazione non è stata mai recisa farebbe pensare alla coltivazione di erbe mediche in uso presso il presidio: invece così non è, si tratta del frutto dell’abbandono a se stesso dei terreni di pertinenza ospedaliera che si ricorda è struttura realizzata anche nell’ottica di servire diverse città limitrofe. Quando da via Orto dell’Abate si svolta nella ‘stradina’ di accesso sembra di cadere fuori dal tempo e dal mondo tanta è la desolazione.
Pochi mesi fa la Giunta regionale ha approvato un piano sanitario e alla ricerca di tagli agli sprechi ha affrontato un riordino degli ospedali e delle asl campani; l’intento sarebbe anche lusinghiero se però strutture esistenti e persino di recente costruzione come la nostra fossero tenute e tutelate a riguardo come si deve in genere ad edifici di pubblica utilità.
Che senso ha poi vantare il lavoro di ottimi professionisti, medici e paramedici se alla fine si ignora del tutto le elementari regole dell’igiene e del decoro? Quali ulteriori motivazioni potranno mai ricavare dal degrado da cui sono circondati?
Noi Giovani Udc – ad affermarlo è il segretario ,Angelo Golino-, non sappiamo di chi le responsabilità e le competenze, tematiche attinenti un ospedale sono troppo delicate per andare a ricercare delle colpe; ci rivolgiamo allora indistintamente a direttore sanitario, direttore generale e intera Asl di riferimento, ai commissari straordinari, affinché si prendano le necessarie misure per dare una certa dignità all’ospedale, a chi con impegno vi lavora, a chi vi si reca per assistere i familiari bisognosi e soprattutto ai degenti stessi.
La speranza è che chi di dovere intervenga quanto prima senza procedere nel solco dell’indifferenza di chi l’ospedale lo ha voluto solo inaugurare.
La struttura si prepara ad ospitare anche reparti clinicizzati che faranno da supporto al costruendo policlinico per professori e studenti della facoltà di medicina e non ci sembra che le attuali situazioni ambientali siano le più consone in tal senso.
Ci dispiace notarlo-ancora Angelo Golino- ma da qualche tempo si è cominciato anche a discutere con interesse sul nome, cittadino o professionista illustre, ente caritatevole o assistenziale cui intitolare il nosocomio cittadino e noi giovani udc abbiamo un’idea precisa in merito: ad una struttura nuova il nome o glielo si da già all’atto della sua inaugurazione oppure è più opportuno procedere quando la stessa struttura è nel pieno delle sue attività e dei servizi resi al cittadino, ciò anche nel rispetto di Colui o Colei cui sarà dedicato e non ci pare che una tale situazione il nostro ospedale l’abbia già raggiunta.
I Giovani Udc denunciano inoltre che quello della fitta vegetazione non è purtroppo il solo inconveniente riscontrabile presso la struttura ospedaliera; essi lamentano anche una scarsa illuminazione notturna dell’intero circondario, costituente tra l’altro uno degli ingressi della città ragione in più per provvedere in maniera solerte al ripristino di un certo decoro della zona.
Addirittura e specie nelle recenti serate di ininterrotta pioggia è stato l’intero asse viario di via Orto dell’Abate a restare senza pubblica illuminazione; strada inoltre che è oggetto negli ultimi tempi di lavori di risistemazione e che dunque si trasforma priva di luce anche in luogo pericoloso per l’incolumità degli automobilisti.