sabato 12 luglio 2008

Piazzisti e lotte fratricide

Il maggiore e forse più fondato rimprovero che si muove alla segreteria cittadina dell’UDC è quella di essere troppo poco presenzialista. Evidentemente da qualcuno si confonde la propensione all’apparire con l’operatività. Di fronte tuttavia all’accusa, irreale ed antistorica, di una forte connotazione casertana del Partito e del suo leader in particolare, così come apparsa in maniera tutt’altro che velata su un quotidiano locale, corre l’obbligo di rinfrescare la memoria a qualcuno che tali affermazioni suggerisce, qualcuno che ha la memoria troppo corta se riesce a non ricordare quello che “succede” appena qualche giorno fa. Quando, cioè, in una città abbandonata a se stessa dove la preoccupazione degli altri partiti era rivolta agli equilibri interni ed allo scontro fazioso, alle leadership ed agli organigrammi e, in questa fratricida lotta, faceva timido capolino solo l’interesse per qualche tombino da sistemare, la segreteria e l’on.le Zinzi erano in prima linea su temi determinanti per la città, quali il recupero della sua dignità morale, la istituzione del dialogo come momento di interlocuzione con la Commissione per un periodo che comunque non sarà breve, la sicurezza, soprattutto attraverso la ripresa del concorso dei vigili urbani, l’ambiente e la bonifica del territorio, la questione condoni, il Tribunale ed altri. Ce n’era di materiale per produrre comunicati stampa e interventi pomposi e retorici ma ciò non è stato per una antica scelta coerente dell’UDC in ogni sua componente, quella di dare voce ai bisogni della città preliminarmente nei luoghi e nelle occasioni in cui c’è da aspettarsi risposte. Laddove queste non arrivassero saremmo costretti, solo in un momento successivo, a denunziare ignavia, incompetenza e disinteresse (se non qualcosa di peggio). Ci muove la convinzione che un partito è luogo delle idee e del fare e non di piazzisti, “porta a porta” o esperti mediatici che siano.
Giovanni Russo, Segretario Cittadino dell’UDC