L’ Italia in queste ore è stata vittima di una paralisi delle proprie autostrade e non solo. Migliaia e migliaia di autotrasportatori oramai stanchi delle proprie condizioni economiche e di sicurezza in cui soni costretti a lavorare con orari di indicibile durezza hanno parcheggiato i loro TIR lungo i Km delle nostre autostrade asse portante dell’Italia intera.
‘Caos generale’ è poco utile a dar conto della situazione venutasi a creare. In un paese in cui la stragrande maggioranza dei traffici dei beni di ogni tipo avviene su gomma lo sciopero degli autotrasportatori significa tra l’altro: ospedali e farmacie privi dei medicinali, Italia priva di fonti energetiche (benzina, gasolio), cittadini privi di beni di prima necessità anche alimentari.
Per non parlare delle tonnellate di cibo andate a male nei rimorchi dei tir parcheggiati e dei disservizi provocati a milioni di italiani che ogni giorno per mezzo delle autostrade attraversano in lungo ed in largo la penisola per lavoro; mai come in questo caso giustissimo utilizzare il termine paralisi!!
Sembrerà una bestemmia ma queste situazioni di caos presentano degli aspetti positivi: i migliaia di lavoratori che in questi giorni protestano hanno la possibilità di vagliare (se ancora ce ne fosse bisogno) quella che è stata la propria scelta alle scorse politiche. Quanti di questi autotrasportatori disperati due anni fa hanno dato la loro fiducia a Prodi? Quanti di loro stanno provando sulla loro pelle l’errore commesso nel contribuire alla vittoria della coalizione di centro-sinistra?
E’ovvio che queste domande debbono porsele tutti coloro, non solo camionisti, che con animi sempre più accesi stanno scioperando e riscioperando per diritti loro negati da questo governo e questa maggioranza di sinistra. Mi riferisco a tassisti, insegnanti, medici di base, avvocati, magistrati, controllori di volo e piloti, forze dell’ordine, operai di ogni comparto e da ultimo pure i vigilantes che qualche giorno fa hanno persino cercato di assaltare Montecitorio: fatto passato in sordina ma di una gravità inaudita.
L’auspicio è che queste fasi di disagio, rabbia, frustrazione possano determinare un ravvedimento generale specie tra quanti hanno creduto l’attuale maggioranza in grado di reggere le sorti del paese.
‘Caos generale’ è poco utile a dar conto della situazione venutasi a creare. In un paese in cui la stragrande maggioranza dei traffici dei beni di ogni tipo avviene su gomma lo sciopero degli autotrasportatori significa tra l’altro: ospedali e farmacie privi dei medicinali, Italia priva di fonti energetiche (benzina, gasolio), cittadini privi di beni di prima necessità anche alimentari.
Per non parlare delle tonnellate di cibo andate a male nei rimorchi dei tir parcheggiati e dei disservizi provocati a milioni di italiani che ogni giorno per mezzo delle autostrade attraversano in lungo ed in largo la penisola per lavoro; mai come in questo caso giustissimo utilizzare il termine paralisi!!
Sembrerà una bestemmia ma queste situazioni di caos presentano degli aspetti positivi: i migliaia di lavoratori che in questi giorni protestano hanno la possibilità di vagliare (se ancora ce ne fosse bisogno) quella che è stata la propria scelta alle scorse politiche. Quanti di questi autotrasportatori disperati due anni fa hanno dato la loro fiducia a Prodi? Quanti di loro stanno provando sulla loro pelle l’errore commesso nel contribuire alla vittoria della coalizione di centro-sinistra?
E’ovvio che queste domande debbono porsele tutti coloro, non solo camionisti, che con animi sempre più accesi stanno scioperando e riscioperando per diritti loro negati da questo governo e questa maggioranza di sinistra. Mi riferisco a tassisti, insegnanti, medici di base, avvocati, magistrati, controllori di volo e piloti, forze dell’ordine, operai di ogni comparto e da ultimo pure i vigilantes che qualche giorno fa hanno persino cercato di assaltare Montecitorio: fatto passato in sordina ma di una gravità inaudita.
L’auspicio è che queste fasi di disagio, rabbia, frustrazione possano determinare un ravvedimento generale specie tra quanti hanno creduto l’attuale maggioranza in grado di reggere le sorti del paese.
Angelo Golino