E' il titolo dell'articolo apparso sulla Gazzetta di Caserta di stamattina nel quale l'architetto affida alla stampa il suo pensiero sul nostro manifesto di domenica scorsa.
Egli dopo essersi ancora una volta autocelebrato "Mi dispiace che chi ricopre ruoli istituzionali attacchi un sindaco che fa della correttezza la sua linea di condotta", si rammarica delle affermazioni dell'UDC nonostante, a suo dire, siano ormai anni che egli stesso è il soggetto di numerose ingiurie. Pensa poi di offendere allorché liquida la faccenda con una battuta: "E' un manifesto che parla da solo" e di accattivarsi simpatie allorché le redattrici dell'articolo riferiscono: le offese che gli sono state rivolte hanno superato qualsiasi limite, toccando, come egli stesso ha precisato, "anche il piano personale".
In linea col personaggio che abbiamo descritto nel manifesto il primo cittadino stavolta si da un tono, quello delle grandi occasioni, non disdegnando il vittimismo. Dimentica però che se c'è un'arte nella quale lui è maestro è proprio quella della personalizzazione del confronto politico, abilissimo com'è nel ricondurlo allo scontro. La correttezza non va dichiarata, come lui usa fare, ma dimostrata.
Per quel che ci riguarda, è vero: il manifesto parla da solo.